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Città nel futuro 2030-2050: rigenerazione urbana e Piano Casa nazionale

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13 Ottobre 2025

L’evento, promosso da Ance e ospitato per tre giorni al MAXXI di Roma, ha riunito vertici istituzionali, amministratori, imprese e professionisti, a testimonianza della trasversalità dei temi in agenda: rigenerazione, adattamento climatico, emergenza casa, trasformazione digitale e intelligenza artificiale.
L’annuncio governativo di un nuovo Piano Casa è stato accolto favorevolmente, con l’auspicio di prime misure già nella prossima manovra.

Investimenti, regole e mercati: le tre direttrici operative

Sono principalmente tre le direttrici operative che emergono dalla Conferenza:

1. Investimenti mirati: Potenziare edilizia residenziale pubblica e sociale, riequilibrare l’offerta in locazione e regolare gli affitti brevi nei contesti critici, per ridurre liste d’attesa e pressione sui canoni.

2. Collaborazione pubblico-privato: attrarre capitali in progetti di rigenerazione con tempi e standard affidabili; programmi integrati che legano la trasformazione fisica a servizi sociali e lavoro.

3. Semplificazione e certezza del diritto: una legge quadro nazionale per la rigenerazione, incentivi stabili, iter più chiari e misurabili. Non “meno regole”, ma regole valide per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.

Rigenerazione urbana, adattamento climatico e “città spugna”

La rigenerazione è il “filo rosso” che connette abitare, clima e tecnologia.
L’attenzione è stata quindi posta sull’attuale adattamento climatico e sul dissesto idrogeologico - con l’idea della “città spugna” - mentre le nuove tecnologie digitali e l’Intelligenza Artificiale entrano prepotentemente nel ciclo di vita dell’opera edile, dalla sua pianificazione alla gestione stessa. 

Le priorità ambientali richiedono:

• nuove infrastrutture anti-dissesto e gestione integrata delle acque;

• passaggio dalla città indifesa alla città spugna (verde, suoli permeabili, invasi, laminazioni);

• allineamento a CAM ed EPBD per efficienza energetica, riduzione impatti e qualità degli spazi pubblici.

La programmazione va calibrata su base territoriale, integrando PNRR e fondi di coesione e orientando gli interventi dove l’impatto climatico e sociale è maggiore.

Tecnologie e IA: come cambiano progetto e gestione

La rivoluzione digitale e l’intelligenza artificiale entrano nel ciclo di vita dell’opera: digital twin urbani, integrazione BIM-GIS e modelli previsionali basati su IA supportano analisi di resilienza climatica, fabbisogno abitativo e mobilità.

Per i progettisti, ciò significa maggiore capacità di scenario, verifica ex-ante delle performance e monitoraggio in itinere di tempi, costi e qualità.

PNRR e ruolo dei Comuni

I Comuni restano il perno attuativo: programmano, bandiscono e governano cantieri, PNRR compreso. Per cogliere l’eccezionale stagione di investimenti servono strutture organizzative solide, competenze tecniche e project management adeguato.

Coordinare Piano Casa, PNRR e coesione significa costruire programmi pluriannuali con obiettivi chiari, fonti finanziarie già identificate e cronoprogrammi verificabili.

La “ricetta Ance”: tre ingredienti interdipendenti

1. Rigenerazione urbana: programma nazionale con obiettivi climatici, sociali ed economici, incentivi pluriennali e una chiara gerarchia di interventi (periferie, quartieri ERP, centri minori).

2. Piano Casa nazionale: attuazione rapida dell’annuncio governativo, con prime misure già nella Legge di bilancio, alloggi a canone calmierato, riuso dell’esistente e nuove volumetrie dove servono, mix funzionale e standard prestazionali.

3. Tecnologie: digital twin urbani, BIM-GIS, IA per scenari demografici, gestione acqua-energia-mobilità e monitoraggio dei risultati.

 

Obiettivi e KPI da monitorare

Per assicurare accountability e risultati comparabili, la filiera ha indicato KPI semplici e trasparenti:

• alloggi consegnati (quota ERP/ERS e canoni calmierati);

• metri quadrati rigenerati e qualità dello spazio pubblico;

• riduzione del rischio idraulico e miglioramento energetico;

• accessibilità ai servizi, quota di verde e permeabilità dei suoli.

 

Implicazioni operative per progettisti e imprese

Per architetti, ingegneri e tecnici il quadro si traduce in:

 

• qualità del progetto come leva abilitante per accedere ai programmi (con attenzione a CAM, EPBD, LCA e criteri sociali);

 

• tempi certi su progettazione, autorizzazioni ed esecuzione;

 

• capacità organizzativa per rispettare milestone e target;

 

• uso sistematico di modelli informativi e banche dati per decisioni basate su evidenze;

 

• partenariati con operatori privati secondo standard e governance chiari.

La Conferenza Ance ha indicato la strada da percorrere evidenziando i punti fondamentalali necessari per il raggiungimento degli obiettivi 2030-2050: un Piano Casa nazionale, una rigenerazione guidata da standard ambientali e semplificazione sostenuta da tecnologie digitali e partnership pubblico-private.
Alla filiera tecnica il compito di dar vita a progetti integri e misurabili, capaci di chiudere il gap tra programmato e realizzato e di consegnare abitazioni accessibili e quartieri resilienti in tempi compatibili con gli obiettivi 2030-2050. 

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